#ColorOS 15
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vmantras · 1 month ago
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Oppo A5 (2025) Review: Smooth Display and Reliable Performance
Design & Build Quality The Oppo A5 (2025) continues Oppo’s tradition of delivering sleek, ergonomic smartphones in the budget-to-midrange category. The phone sports a slim 7.99 mm profile, despite housing a massive 6000mAh battery—a remarkable feat of engineering. The IP65 rating gives it an edge in day-to-day durability, offering protection against dust and water splashes. With Aurora Green,…
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gizchinaes · 5 months ago
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OnePlus Pad Pro recibe una potente actualización ColorOS 15.0.0.403 para mejorar su rendimiento
OnePlus ha iniciado recientemente el despliegue de la actualización ColorOS 15.0.0.403 para su OnePlus Pad Pro, que incorpora diversas mejoras orientadas a optimizar la experiencia del usuario. Esta actualización no solo trae consigo importantes mejoras de funcionalidad y refinamientos visuales, sino que también corrige errores críticos y mejora la seguridad del sistema. Una de las…
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techfoogle · 6 months ago
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dtecnonews · 7 months ago
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Oppo ColorOS 15: La Nueva Cara de la Innovación en Sistemas Operativos
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mccek · 2 years ago
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Molti dei Millennial sono cresciuti sotto l’effetto di strategie fallimentari di educazione famigliare.
Per esempio, è sempre stato detto loro che erano speciali, che potevano avere tutto quello che volevano dalla vita solo perché lo volevano.
Quindi qualcuno ha avuto un posto nella squadra dei pulcini non perché fosse un talento, ma solo perché i genitori hanno insistito con l’allenatore.
Oppure sono entrati in classi avanzate non perché se lo meritassero ma perché i genitori si erano lamentati con la scuola, per non parlare di coloro che hanno passato gli esami non perché se lo meritassero ma perché gli insegnanti erano stanchi di avere rogne dai genitori.
Ad alcuni hanno dato medaglie di partecipazione per essere arrivati ultimi, una bella medaglia affinché nessuno si dispiaccia.
La scienza comportamentale non ha dubbi: è una svalutazione della medaglia e dei riconoscimenti di chi lavora duramente per ottenere un buon risultato, inoltre fa sentire anche in imbarazzo chi arriva ultimo perché, se ha un minimo di dignità, sa che non se l’è davvero meritata quella medaglia.
Così queste persone sono cresciute con l’illusione che, anche senza sforzarsi troppo, è possibile farcela in qualunque settore.
Allora finiscono l’università, magari a pieni voti e pretendono immediatamente che un tappeto rosso si srotoli sotto i loro piedi, invece sono gettati nel mondo reale e in un istante scoprono che non sono per niente speciali voto o non voto, che i genitori non gli possono fare avere un buon posto di lavoro e figuriamoci una promozione, che se arrivi ultimo non ti danno niente, anzi rischi il licenziamento e, guarda un po’, non ottieni qualcosa solo perché semplicemente lo vuoi.
Non voglio fare ironia, credetemi, né tanto meno sorridere, la faccenda è davvero delicata poiché quando questa persona prende coscienza reale dalla situazione in cui si trova è un momento cruciale perché in un attimo, nell’istante preciso in cui concepisce la verità, l’idea che ha di se stessa va letteralmente in frantumi.
È questo anche il momento in cui si attacca alla sua fonte primaria di dopamina: i social network.
Ciò ci porta ad un altro problema : la tecnologia.
I Millennial sono cresciuti in un mondo fatto di Tik Tok, di Instagram ed altri social, dove siamo bravi a mettere filtri alle cose.
In cui siamo un po’ tutti fuoriclasse a mostrare alla gente che la nostra vita è magnifica: tutti in viaggio ad Ibiza, tutti al ristorante stellato, tutti felici e pimpanti anche se invece siamo tristi e depressi.
Ho letto un’interessante ricerca scientifica, che in sintesi dice che ogni qual volta che riceviamo una notifica sullo smartphone, un messaggio o quant’altro, nel nostro cervello viene rilasciata una bella scarica di dopamina (una sostanza che dà piacere).
Ecco perché quando riceviamo un messaggio è una bella sensazione oppure se da qualche ora non si illumina il cellulare, alcuna notifica, né un messaggio, iniziamo a vedere se per caso non è accaduto qualcosa di catastrofico.
Allo stesso modo andiamo tutti in stress se sentiamo il suono di una notifica e passano più di tre minuti senza che riusciamo a vedere di cosa si tratta.
È successo a tutti, ti senti un po’ giù, un po’ solo, e allora mandi messaggi a gente che forse nemmeno sapevi di avere in rubrica.
Perché è una bella sensazione quando ti rispondono, vero?
È per questo che amiamo così tanto i like, i fan, i follower.
Ho conosciuto un ragazzo che aveva sui 15 anni che mi spiegava quanto tra loro si discriminassero le persone in base ai follower su Instagram!
Così se il tuo Instagram cresce poco vai nel panico e ti chiedi: “Cosa è successo, ho fatto qualcosa di sbagliato?
Non piaccio più?”
Pensa che trauma per questi ragazzi quando qualcuno gli toglie l’amicizia o smette di seguirli!
La verità, e questa cosa riguarda tutti noi, è che quando arriva un messaggio/notifica riceviamo una bella botta di dopamina.
Ecco perché, come dicono le statistiche, ognuno di noi consulta più di 200 volte al giorno il proprio cellulare.
La dopamina è la stessa identica sostanza che ci fa stare bene e crea dipendenza quando si fuma, quando si beve o quando si scommette.
Il paradosso è che abbiamo veri limiti di età per fumare, per scommettere e per bere alcolici, ma niente limiti di età per i cellulari che regaliamo a ragazzini di pochi anni di età (già a 7 o 8 anni se non a meno).
È come aprire lo scaffale dei liquori e dire ai nostri figli adolescenti: “Ehi, se ti senti giù per questo tuo essere adolescente, fatti un bel sorso di vodka!
In sostanza, se ci pensate, è proprio questo che succede: un’intera generazione che ha accesso, durante un periodo di alto stress come l’adolescenza, ad un intorpidimento che crea dipendenza da sostanze chimiche attraverso i cellulari.
I cellulari, da cosa utile, diventano facilmente, con i social network, una vera e propria dipendenza, così forte che non riguarda solo i Millennials ma ormai tutti noi.
Quando si è molto giovani l’unica approvazione che serve è quella dei genitori, ma durante l’adolescenza passiamo ad aver bisogno dell’approvazione dei nostri pari.
Molto frustrante per i nostri genitori, molto importante per noi, perché ci permette di acculturarci fuori dal circolo famigliare e in un contesto più ampio.
È un periodo molto stressante e ansioso e dovremmo imparare a fidarci dei nostri amici.
È proprio in questo delicato periodo che alcuni scoprono l’alcol o il fumo o peggio le droghe, e sono queste botte di dopamina che li aiutano ad affrontare lo stress e l’ansia dell’adolescenza.
Purtroppo questo crea un condizionamento nel loro cervello e per il resto della loro vita quando saranno sottoposti a stress, non si rivolgeranno ad una persona, ma alla bottiglia, alla sigaretta o peggio, alle droghe.
Ciò che sta succedendo è che lasciando ai ragazzi, anche più piccoli, accesso incontrollato a smartphone e social network, spacciatori tecnologici di dopamina, il loro cervello rimane condizionato, ed invecchiando troppi di essi non sanno come creare relazioni profonde e significative.
In diverse interviste questi ragazzi hanno apertamente dichiarato che molte delle loro amicizie sono solo superficiali, ammettendo di non fidarsi abbastanza dei loro amici.
Ci si divertono, ma sanno che i loro amici spariranno se arriva qualcosa di meglio.
Per questo non ci sono vere e proprie relazioni profonde poiché queste persone non allenano le capacità necessarie, e ancora peggio, non hanno i meccanismi di difesa dallo stress.
Questo è il problema più grave perché quando nelle loro vite sono sottoposti a stress non si rivolgono a delle persone ma ad un dispositivo.
Ora, attenzione, non voglio minimamente demonizzare né gli smartphone né tantomeno i social network, che ritengo essere una grande opportunità, ma queste cose vanno bilanciate.
D’altro canto un bicchiere di vino non fa male a nessuno, troppo alcol invece sì.
Anche scommettere è divertente, ma scommettere troppo è pericoloso.
Allo stesso modo non c’è niente di male nei social media e nei cellulari, il problema è sempre nello squilibrio.
Cosa vuol dire squilibrio?
Ecco un esempio: se sei a cena con i tuoi amici e stai inviando messaggi a qualcuno, stai controllando le notifiche Instagram, hai un problema, questo è un palese sintomo di una dipendenza, e come tutte le dipendenze col tempo può farti male peggiorare la tua vita.
Il problema è che lotti contro l’impazienza di sapere se là fuori è successo qualcosa e questa cosa ci porta inevitabilmente ad un altro problema.
Siamo cresciuti in un mondo di gratificazioni istantanee.
Vuoi comprare qualcosa?
Vai su Amazon e il giorno dopo arriva.
Vuoi vedere un film?
Ti logghi e lo guardi, non devi aspettare la sera o un giorno preciso.
Tutto ciò che vuoi lo puoi avere subito, ma di certo non puoi avere subito cose come le gratificazioni sul lavoro o la stabilità di una relazione, per queste non c’è una bella App, anche se alcune delle più gettonate te lo fanno pensare!
Sono invece processi lenti, a volte oscuri ed incasinati.
Anche io ho spesso a che fare con questi coetanei idealisti, volenterosi ed intelligenti, magari da poco laureati, sono al lavoro, mi avvicino e chiedo:
“Come va?”
e loro: “Credo che mi licenzierò!”
ed io: “E perché mai?”
e loro: “Non sto lasciando un segno…”
ed io: “Ma sei qui da soli otto mesi!”
È come se fossero ai piedi di una montagna, concentrati così tanto sulla cima da non vedere la montagna stessa!
Quello che questa generazione deve imparare è la pazienza, che le cose che sono davvero importanti come l’amore, la gratificazione sul lavoro, la felicità, le relazioni, la sicurezza in se stessi, per tutte queste cose ci vuole tempo, il percorso completo è arduo e lungo.
Qualche volta devi imparare a chiedere aiuto per poi imparare quelle abilità fondamentali affinché tu possa farcela, altrimenti inevitabilmente cadrai dalla montagna.
Per questo sempre più ragazzi lasciano la scuola o la abbandonano per depressione, oppure, come vedo spesso accadere, si accontenteranno di una mediocre sufficienza.
Come va il tuo lavoro? Abbastanza bene…
Come va con la ragazza? Abbastanza bene.
Ad aggravare tutto questo ci si mette anche l’ambiente, di cui tutti noi ne facciamo parte.
Prendiamo questo gruppo di giovani ragazzi i cui genitori, la tecnologia e l’impazienza li hanno illusi che la vita fosse banalmente semplice e di conseguenza gliel’hanno resa inutilmente difficile!
Prendiamoli e mettiamoli in un ambiente di lavoro nel quale si dà più importanza ai numeri che alle persone, alle performance invece che alle relazioni interpersonali.
Ambienti aziendali che non aiutano questi ragazzi a sviluppare e migliorare la fiducia in se stessi e la capacità di cooperazione, che non li aiuta a superare le sfide.
Un ambiente che non li aiuta neanche a superare il bisogno di gratificazione immediata poiché, spesso, sono proprio i datori di lavoro a volere risultati immediati da chi ha appena iniziato.
Nessuno insegna loro la gioia per la soddisfazione che ottieni quando lavori duramente e non per un mese o due, ma per un lungo periodo di tempo per raggiungere il tuo obiettivo.
Questi ragazzi hanno avuto sfortuna ad avere genitori troppo accondiscendenti, la sfortuna di non capire che c’è il tempo della semina e poi quello del raccolto.
Ragazzi che sono cresciuti con l’aberrazione delle gratificazioni immediate, e quando vanno all’università e si laureano continuano a pensare che tutto gli sia loro dovuto solo perché si sono laureati a pieni voti.
Cosicché quando entrano nel mondo del lavoro dopo poco dobbiamo raccoglierne i cocci.
In tutta questa storia, sono convinto che tutti abbiamo una colpa, ma che soprattutto tutti noi possiamo fare qualcosa di più impegnandoci a capire come aiutare queste persone a costruire oggi la loro sicurezza e le loro abilità sociali, la cui mancanza rende la vita di questi giovani inutilmente infelice e inutilmente complicata.
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alibelyene · 2 months ago
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È molto semplice il femminismo da spiegare.
È femminista una donna anticonformista: una donna che va a vivere, di sua volontà, a 20 anni da sola, staccandosi completamente dalla famiglia; una donna che non aspetta un treno, una occasione offerta da un uomo che la porti via dai genitori.
È femminista una donna che non deve chiedere ad un uomo "aiutami a far valere i miei diritti"; perché se lo fai, allora non hai capito che se siamo ancora oppresse è per le bimbe che chiedono aiuto agli uomini.
Non può essere femminista una donna che ancora, oltre la soglia dei 20 anni, non è totalmente autonoma: non è nemmeno una persona Adulta. Dipende ancora dagli altri.
Essere adulti significa prendersi la totale responsabilità di se stessi, economica e delle proprie scelte.
In qualsiasi epoca, anche la più difficile (più difficile di questa fu quella vittoriana), ci sono state donne che hanno fatto scelte socialmente pericolose.
Una donna abituata ad essere aiutata, non è una femminista.
Chiedere, da donne, aiuto agli uomini per ottenere diritti, è come farsi aprire lo sportello, farsi pagare la cena, farsi portare le borse della spesa: pretendono un ricambio.
Non sono femministe coloro che chiedono, da bimbe, che gli uomini appoggino le cause delle donne: sono opportuniste come quelle del passato, che cedettero un pezzo di libertà per farci trovare medici obiettori e pro vita nei consultori.
Le bimbeminkia del passato fecero 'sta cagata: io, non esiste!, che la ripeta ancora.
Il femminismo può essere d'aiuto solo per quelle donne disposte a fare fatica, a sudare, a fare 15 lavori pur di non dipendere da nessuno, per smettere totalmente di essere schiave di qualcuno e di qualcosa; non potrà mai essere di aiuto (parole di Edith Wharton da L'età dell'Innocenza) per la donna pigra, cresciuta nell'idea di non poter assolutamente vivere senza qualcuno che la aiuti (uomo o parente che sia), perché quella donna non sa nemmeno cosa sia la Libertà: è arrangiarsi, non dipendere.
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stregh · 11 months ago
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Ho 82 anni, 4 figli, 11 nipoti, 2 pronipoti e una stanza di 12 m².
Non ho più la mia casa né le mie cose care, ma ho chi mi sistema la stanza, mi prepara il cibo e il letto, mi misura la pressione e mi pesa.
Non ho più le risate dei miei nipoti, non li vedo crescere, abbracciarsi e litigare; alcuni vengono a trovarmi ogni 15 giorni; altri, ogni tre o quattro mesi; altri, mai...
Non faccio più crocchette, né uova ripiene, né polpette di carne, né lavoro a maglia, né all'uncinetto.
Ho ancora un passatempo: fare sudoku che mi intrattengono un po'.
Non so quanto mi resterà, ma devo abituarmi a questa solitudine; vado alla terapia occupazionale e aiuto, per quanto posso, coloro che stanno peggio di me, anche se non voglio legare troppo. Scompaiono di frequente.
Dicono che la vita si allunga sempre di più.
Perché?
Quando sono sola, posso guardare le foto della mia famiglia e alcuni ricordi di casa che ho portato con me.
E questo è tutto.
Spero che le prossime generazioni capiscano che la famiglia si forma per avere un domani (con i figli) e restituire ai nostri genitori il tempo che ci hanno regalato crescendo.
"Prendersi cura di chi si è preso cura di noi, è il massimo degli onori."
Cordiali saluti: Tua Madre, Tua Nonna, o Forse Tu o Io, in futuro.
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nerachepicchiaforte · 3 days ago
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Ho avuto un cane per 15 anni e mezzo, anche se Spank non era solo il mio cane, era il mio migliore amico, era gioia, era pace, era casa. Non so più come si vive senza la sua presenza accanto perché lui c'è sempre stato, era lì con i suoi occhioni neri un po' a mandorla che mi diceva tutto pur non dicendomi nulla.
Dal 20 Maggio non c'è più e non riesco ad accettare che sia così, mi chiedo spesso: com'è che fanno tutti coloro che scelgono di vivere senza un cane? Come fanno quando tutto il resto si spegne? Chi gli riporta la luce?
Certe volte dimentico che se ne sia andato così vado in cucina per stare un po' con lui e trovo quel posto vuoto, la cuccia non c'è più, né sento il rumore delle sue unghiette sul pavimento quando correva verso di me. Ho lasciato però al solito posto il suo giochino preferito, resterà lì, sempre, casomai volesse tornare a trovarmi qualche volta.
Non so definirlo questo dolore, eppure sono abituata agli addii, quelli forti. Mi duole il cuore e lo stomaco e ancora lo stomaco e il cuore.
Molti dicono che chi non ha mai vissuto con un cane non può capire quello che è capace di donarti e come ti fa sentire; io non so se sia davvero così ma so per certo come ci si sente a non averlo più: persi.
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xx-eren-jaeger-xx · 6 days ago
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Mi siedo a terra, schiena contro il muro e accendo una sigaretta.
Fisso il vuoto...
Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura che la diritta via era smarrita.
Mi sento l'anima pesante.
Mi guardo dentro.
ABISSO.
"Lasciate ogni speranza voi che entrate"
Precipito nelle tenebre.
La mia oscurità mi avvolge.
Sono forse prigioniero... Di me stesso ?
Che questa unione, suggellata col sangue, possa per sempre bruciare nelle fiamme dell'Inferno.
Freddo, decadente, morto.
Privo di anima e compassione.
È come abbracciare quella parte di sè stessi che si nasconde agli altri.
Cosa sei ?
Io ero al fianco degli angeli, ero per la ragione e la giustizia! E poi Egli vi creò a sua "immagine"! Voi, creazione imperfetta! E io mi sarei dovuto inchinare a voi?
Un tormento che prende forma.
Un lamento che prende vita.
La mia.
Vieni, affronta l'eternità. Presto si uniranno a te coloro le cui vite hai rovinato, le cui anime hai dannato.
Non esiste redenzione per l'anima di lucifero.
Non compaiono luci nel mondo delle ombre.
Un passo alla volta, mi avvio.
Guai a voi, o anime prave. Non isperate mai di vedr lo Cielo! Fuggiste Dio, or pagate l'infinito prezzo! Il giudizio s'appressa ai cerchi de l'Inferno.
Non posso tornare indietro, ormai ho guardato l'abisso.
Lui ha guardato me.
Conobbi l'inferno e lo feci mio per sempre.
15/06/2025
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vmantras · 1 month ago
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Reno 14 5G: The Ultimate Camera Phone for Content Creators
Design & Build – Elegant Craftsmanship Meets Rugged Utility OPPO continues to blur the line between style and substance with the Reno 14 5G. At just 7.3 mm thin and 187 grams, the phone feels incredibly sleek in hand – almost featherlight compared to its battery size. The Crystal Shield Glass offers a glossy, premium finish, and the IP68 rating gives users peace of mind in real-world conditions…
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gizchinaes · 7 months ago
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Círculo de buscar: Oppo se une a las marcas Android en la novedad de Google
Oppo está a punto de desvelar su última serie de smartphones insignia, el Find X8, con un lanzamiento global programado para el 21 de noviembre. Este evento representa el regreso de Oppo al mercado internacional con su serie X tras varios años de ausencia, generando grandes expectativas en torno a esta nueva gama. Uno de los aspectos más destacados de esta serie será la introducción del círculo…
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onlygnomes · 3 months ago
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Im updating my phone to colorOS 15 pls still have floating windows and split screen 🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏
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tergestin · 1 year ago
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Regole del calcio di quando eravamo bambini. 🤗
1.- Il grasso era sempre il portiere
2.- La partita finiva quando tutti erano stanchi
3.- Anche se il punteggio era 20-0 chi segnava per ultimo vinceva.
4.- Nessun arbitro.
5.- Dare fallo solo se era molto chiaro o qualcuno iniziava a piangere.
6.- Non esisteva fuorigioco
7.- Se il padrone del pallone si arrabbiava, la partita finiva.
8.- I 2 migliori giocatori non potevano essere nella stessa squadra e lo sapevano anche loro.
9.- Se venivi scelto per ultimo era una grande umiliazione significava che non ti voleva nessuno.
10.- giocavi anche 2-3 ore di fila.
11.- La partita si interrompeva quando passava un anziano
12.- I giocatori del quartiere più vicino erano nemici per sempre.
13.- Coloro che non avevano idea del calcio rimanevano riserve o al massimo difensori.
14.- Quando i grandi giocavano, dovevi lasciare il campo senza protestare.
15.-C’era sempre un vicino che non ti lasciava giocare e ti minacciava di prendere la palla e di bucarla.
16.- Se si scommetteva qualcosa, il gioco era molto serio come se fosse una finale.
17.- Le porte erano due rocce o due giacche, ma ci stava sempre una squadra con la porta più piccola.
18.- Quando il portiere veniva spinto il gol non era valido.
19.- Le regole si stabilivano prima di cominciare la partita.
20.- Se era rigore, toglievi il grassoccio e parava il migliore.
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weirdesplinder · 3 months ago
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NUOVE USCITE IN LIBRERIA e IN TV: GRANDI NOTIZIE IN ARRIVO
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Abbiamo una data per la messa in onda della serie tv tratta dalla serie di libri paranormal romance di J.R. Ward, The Black Dagger Brotherhood : il 5 giugno 2025 sul canale Passionflix! Passionflix è un canale streaming a pagamento e la maggior parte di ciò che trsamette non è doppiato nella nostra lingua e in molti casi non è neppure sottotitolato nella nostra lingua. Siete avvertiti. Probabilmente la serie tv sarà disponibile solo in inglese con sottotitoli in inglese, per ora.
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Il 15 luglio in America uscirà il nuovo libro della serie Psychangeling di Nalini Singh e avrà come protagonista finalmente un changeling uccello, un membro del clan dei falchi! Aspettavo questa cosa da tipo dieci anni circa se non di più, quindi lo leggerò certamente.
Atonement Sky, di Nalini Singh (inedito in italiano)
Trama: Justice-Psy Eleri Dias sa che la fine è vicina per lei, la sua mente è ad un passo dall'essere esposta al mondo come difettosa e da un crollo psichico fatale. Nel poco tempo che le rimane vuole cercare di rimediare a un terribile colpa del suo passato, un atto di omissione che la tortura ancora oggi. Ma per fare questo dovrà entrare di nuovo in contatto con il clan changelin dei falchi e con il loro leader Adam. Adam non è mai riuscito a perdonare Eleri per il suo tradimento quando erano entrambi adolescenti nel momento più doloroso della sua vita. Ma la nuova minaccia che incombe sul suo ckan non gli lascia altra scelta se non collaborare con la J-psy.
Vi segnalo anche due nuove uscite in libreria che reputo interessanti:
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-Sette vite come i libri: Indagine per quattro coinquilini e un gatto, di Serena Venditto
Link: https://amzn.to/3FrCM3n
Trama: In una Napoli semideserta all'indomani delle festività natalizie, Malù, archeologa con la passione per i gialli, ha un bel problema da affrontare: il suo dottorato di ricerca è finito e l'università non ha più fondi. In pratica, è disoccupata e senza un soldo. Per fortuna con l'aiuto dei suoi coinquilini trova un lavoretto in una libreria dell'usato, la Second Chance. E di quel posto si innamora all'istante: ogni libro sugli scaffali contiene tracce delle vite di chi l'ha letto, regalato, di chi fra quelle pagine si è perso, ha pianto, amato, sorriso. E alcuni di quei volumi ne hanno avute tante, di vite, prima di arrivare lì: tre, cinque, qualcuno persino sette. Come i gatti, sorride Malù pensando a quanto quel luogo pieno di odori e nascondigli piacerebbe al suo Mycroft. Un giorno le capita fra le mani una copia della Donna in bianco, capolavoro di Wilkie Collins. E sfogliandolo si accorge che alcune pagine sono intrise di sangue. Sangue fresco. Il suo istinto le dice che nel posto da cui proviene il libro è successo qualcosa di molto brutto. Ora sta a lei e alla compagnia dei suoi "Irregolari" - gatto Mycroft compreso - scoprire da dove viene il volume insanguinato, com'è arrivato fin lì e chi è la vittima. È l'inizio di una nuova, rocambolesca caccia al colpevole per gli irresistibili coinquilini di via Atri 36.
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-La leggenda della cacciatrice di spiriti, di Esther Park
Link: https://amzn.to/3DGXXxH
Trama: Lady Seomoon Bin ha un segreto: è nata con la capacità di vedere gli spiriti e sentirne le voci, un'abilità estremamente potente, ma altrettanto pericolosa sia per lei sia per coloro che la circondano. Ciò che Bin desidera di più al mondo è liberarsi di questo fardello e poter finalmente condurre un'esistenza normale, ma c'è un solo modo per cambiare il suo destino: diventare una byeoksa, una Cacciatrice di Spiriti, e collezionare 108 Perle, una per ogni nemico che riuscirà a uccidere. Una notte, dopo essersi intrufolata nella sontuosa residenza estiva del consigliere di Stato - armata di spada e vestita con abiti maschili, come è sua abitudine quando è a caccia -, Bin incontra Eunho, fedele braccio destro del re inviato a indagare su una sospetta cospirazione ai danni della corona, e lo salva dall'improvviso attacco di un gruppo di spiriti. Il giovane sente fin dal primo istante un'inspiegabile attrazione per il misterioso Cacciatore che l'ha aiutato, ma un vuoto nei suoi ricordi non gli permette di capire cosa sia a legarli. Per quanto Bin voglia evitarlo, le loro strade sono destinate a incrociarsi ancora e ancora... Nel frattempo, una presenza oscura sta cercando di accrescere il suo potere negli Inferi, e i confini tra il mondo fisico e l'aldilà continuano ad assottigliarsi. Di fronte a questo stravolgimento di tutti gli equilibri preesistenti, Bin ed Eunho dovranno combattere insieme contro le forze del male che minacciano il regno di Joseon e contro il destino che vorrebbe tenerli separati. Fra intrighi di corte e antiche divinità che si confondono tra gli umani, Esther Park intreccia la mitologia coreana e una storia d'amore intensa e delicata allo stesso tempo, dando vita a un'avventura epica, sospesa fra due mondi.
Vi segnalo anche due uscite librarie d'Oltreoceano che reputo interessanti e che prevedo presto arriveranno anche in Italia, ma che la momento sono inedite nella nostra lingua:
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All the Water in the World, di Eiren Caffall
Link: https://amzn.to/4hutFvW
Trama: Negli anni successivi allo scioglimento dei ghiacciai, Nonie, la sorella maggiore, i genitori e i loro amici ricercatori sono rimasti in una New York City quasi deserta, creando un insediamento sul tetto dell'American Museum of Natural History. La regola più importante: prelevare oggetti dalle mostre solo in caso di estremo bisogno. Cacciano e coltivano il loro cibo a Central Park mentre lavorano per salvare le collezioni di storia e scienza dell'umanità. Quando una supertempesta rompe i muri anti-inondazione della città, Nonie e la sua famiglia devono scappare a nord sull'Hudson, portando con sé un libro che contiene i registri delle collezioni perdute. Correndo sul fiume in piena verso quella che potrebbe essere la salvezza, incontrano comunità che si sono adattate in modi molto diversi e talvolta spaventosi alla nuova realtà. Ma sono determinate a trovare un modo per creare un nuovo mondo che onori tutto ciò che hanno salvato.
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Bat Eater and Other Names for Cora Zeng, di Kylie Lee Baker
Link: https://amzn.to/4kNLMzR
Trama: Durante la pandemia causata dal covid gli asiatici residenti in America, in special modo i cinesi non vengono visti di buon occhio e vecchie superstizioni riemergono. Cora Zeng deve assistere all'omicidio di sua sorella spinta di fronte da un treno, e il trauma è così grande sviluppa un disturbo ossessivo compulsivo riguardante i germi che la isola quassi totalmente dal mondo. Gli unici contatti sociali che ha sono solo con alcuni parenti, in particolare una zia superstiziosa che la mette in guardia verso gli spiriti maligni che sembrano aleggiare intorno a Cora e i suoi due colleghi che lavorano con lei nella ditta di pulizie specializzata in scene del crimine. E stranamente tutte le ultime scene del crimine che hanno dovuto pulire riguardavano terribili omicidi di donne asiatiche. Ma ciò che sta dando la caccia a queste donne è un serial killer umano o uno spirito affamato?
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lapalisse-naples-uomo · 1 year ago
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Un giorno mi piacerebbe sedermi sul mio terrazzo con le prime quindici persone a cui piace questo post, con un bicchiere di quello che vogliono bere... di qualsiasi grado alcoolemico e solo parlare; parlare della vita e di quanta strada abbiamo fatto tutti...
Tutto quello che devi fare è mettere mi piace a questo post e mettere lo stesso testo sulla tua pagina del profilo.
Curioso di chi saranno i miei primi amici del cortile! (Coloro che non lo pubblicano non saranno contati.)
Vediamo chi saranno! 😜
Sono troppo curioso 😀
S po'fa' 😊...anche più di 15
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techgrabber · 5 months ago
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Oppo's Thinnest Bezel Phone: Features and Highlights
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Oppo has introduced one of the thinnest bezel smartphones, packed with incredible features and cutting-edge technology. Let’s take a closer look at what makes this phone so special:
Innovative Camera System
The phone Find X8 Pro features a Hasselblad camera setup with dual telephoto lenses, ensuring stunning portrait shots. Whether you're capturing everyday moments or professional-grade images, this camera excels in every scenario.
Massive Battery with Fast Charging
Equipped with a 5910 mAh battery and 80W SuperVOOC fast charging, this phone ensures you can use it all day without worrying about battery life. A quick charge session is enough to keep you going.
Latest ColorOS 15
The phone runs on ColorOS 15, offering a seamless user experience. It comes loaded with exciting features like A-Studio, which enhances photos and adds a professional touch to your edits.
Design and Build
The ultra-slim design makes it stand out in the crowd. It’s not just stylish but also comfortable to hold, making it perfect for users who prioritize both aesthetics and functionality.
Conclusion
This Oppo phone combines a sleek design with powerful features, making it a top choice for tech enthusiasts. Whether it's photography, performance, or design, this phone ticks all the boxes.
So friends, that's all for this post. For more tech-related information, visit our website TechGrabber, where we provide the latest tech reviews and updates in Hindi Language.
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